Bagnoli del Trigno ogni anno si veste d’antico e, per un’intera giornata, fa un salto indietro nel tempo, con un borgo animato da figuranti in abiti d’epoca e rievocazioni che ricordano la storica elezione dei Sindaci, della Fata Trignina e dell’incendio del castello.
Ogni mese di agosto, come da tradizione, si celebra l’elezione dei due Sindaci di Bagnoli del Trigno, in ricordo di quelli che un tempo governavano la “Terra di sopra” e la “Terra di basso”.
La manifestazione ha inizio con lo sfarzoso corteo dei nobili, guidati dal Duca, che si muove dal castello verso la piazza principale del borgo, dove li attendono “i capifuoco”, ossia i capifamiglia di un tempo, che procedono all’electio sindaci con l’antico sistema della fava e del fagiolo.
Conclusa questa procedura, che si svolge sotto l’attento sguardo del popolo, il corteo riprende la sua sfilata verso la parte bassa del paese, al calar della sera, dove si celebrano i riti in onore di Santa Caterina (che dà il nome anche al rione più antico del paese); è volontà del Duca, con questa celebrazione, ringraziare la Santa per essere scampato al pericolo dei briganti.
Il tramonto dà inizio alla festa, con piatti tipici, musiche, balli ed esibizioni di gruppi di artisti, musicali e folclorici provenienti da tutto il Molise e non solo. Tutto è a tema, a partire dalla moneta circolante: gli euro, infatti, vengono tutti convertiti in antichi ducati che vengono utilizzati presso gli stand allestiti lungo le strade. Tante le pietanze preparate, soprattutto tradizionali, espressioni delle tipicità bagnolesi; tra queste lo “scarcio” (un tipo di frittella), pappardelle al sugo di cinghiale, il macciucch (un latticino tipico del luogo), lo scattone (un antico piatto a base di pasta e vino) e molti altri.
Le sorprese, però, non finiscono qui. Si racconta che, sin dai tempi antichi, nel cuore della notte, dal castello Sanfelice (che domina il borgo dall’alto di un imponente costone roccioso) si liberassero delle fate. Chiunque le avesse viste avrebbe potuto esprimere un desiderio che si sarebbe di certo realizzato. In ricordo di questa leggenda, allo scoccare della mezzanotte, va in scena il “Volo della Fata Trignina” dal castello fino alla sottostante Piazza Olmo, tra luci, musiche e fuochi pirotecnici.